Pietro Salati: una biografia
Pietro Salati, fu personaggio
conosciuto e ben amato, specialmente in Ticino e a Lugano, dove nacque nel
1920 e dove ha sempre vissuto. Svolse la sua formazione artistica con
Semeghini, Marini e De Grada presso l’Istituto Superiore di Arti Grafiche di
Monza e ottenne il diploma nel 1939. Per alcuni anni fu redattore del
quotidiano "Libera Stampa". In seguito pubblicò libri di poesia, di viaggio,
d’indagine e documentazione del patrimonio artistico e artigianale del
Ticino, che gli valsero nel 1960 il Premio Schiller. Nel contempo gli furono
affidati diversi incarichi, tra cui l’affresco sullo scalone del palazzo
governativo di Bellinzona nel 1956. Ricevette svariati riconoscimenti e
vinse diversi concorsi, come il primo premio per il mosaico della Biblioteca
cantonale di Lugano nel 1941. Molte esposizioni personali, di gruppo e
collettive in Svizzera e in Italia lo videro impegnato con successo. Senza
mai abbandonare la pittura, dopo un’esperienza quale insegnante di disegno
al Ginnasio di Lugano, fondò - insieme a Taddeo Carloni - il CSIA, Centro
scolastico per le industrie artistiche, di cui fu il primo direttore e ove
insegnò la storia dell'arte fino alla sua morte, avvenuta nel 1975, all’età
di 55 anni.
Uomo dinamico, generoso e
ironico, fu un amante della buona tavola e delle lunghe serate e nottate
trascorse a discutere con amici, allievi e conoscenti. I suoi interessi
furono molteplici: oltre l'arte visiva amò profondamente la letteratura (fu
co-fondatore e membro della giuria del Premio letterario Libera Stampa), e
questa passione, soprattutto quella per Hemingway, lo condusse a divenire un
esperto di fauna africana e di corride, nonché della nostra flora insubrica.
Appassionato di calcio e ciclismo giocò nella nazionale svizzera dei
giornalisti. Non va poi dimenticato il suo profondo impegno sociale che lo
condusse a una lunga militanza nel Partito Socialista e nel Consiglio
Comunale e Municipio di Viganello. |
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